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CLUB ARPAD WEISZ

Presidente: Alfredo Tassoni
Tel: 
3358486539
Mail: 
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Il Club Internazionale e Cosmopolita Arpad Weisz, nasce nell’aprile del 2011 da un’idea del suo fondatore e Presidente Onorario Stefano Salmi, che attraverso le parole del padre Guerrino, il quale conobbe personalmente Arpad negli anni trenta a Bologna, ha avuto modo di conoscere e di amare le gesta di questo grande personaggio.

Indubbiamente Arpad Weisz fu un innovatore in campo calcistico, scoprì il talento di Giuseppe Meazza a Milano, vincendo il primo scudetto a girone unico italiano con l’Ambrosiana Inter, nella stagione 1929/30: aveva solo 34 anni ed è tutt’ora il più giovane allenatore ad aver vinto uno scudetto; sempre a Milano pubblicò, insieme ad Aldo Molinari, il manuale “Il Giuoco del Calcio”, ancora apprezzato per la sua grande modernità e recentemente ristampato in forma anastatica; il Club ne possiede una copia proprio dell’epoca, custodita “gelosamente” nei propri archivi.

Poi costruì e allenò il grande Bologna che “tremare il mondo fa” degli anni trenta, vincendo vari scudetti in Italia e il Torneo dell’Esposizione Internazionale di Parigi nel 1937, battendo in finale gli inglesi “maestri” del Chelsea.

Le leggi razziali in Italia del 1938, com’è noto, lo portarono a rifugiarsi in Francia e poi in Olanda, a Dordrecht, ove comunque continuò con successo la sua attività di allenatore della squadra locale, ma col cuore affranto, che già presagiva la triste fine che lui e la sua famiglia avrebbero fatto di lì a poco, sterminati anche loro perché ebrei-ungheresi nei campi di concentramento nazisti di Birkernau ed Auschwitz: durante un soggiorno a Lisbona sognò di andare in Sudamerica, ove voleva studiare i grandi “maestri del calcio” ed avrebbe potuto significare la porta verso quei paesi, verso un mondo lontano dall’Europa martoriata dalla guerra e dall’antisemitismo nazista, ma purtroppo non fu così.

La persona e la storia di Arpad Weisz sono rimasti a lungo nell’oblìo, ma grazie anche e soprattutto al lavoro prezioso e storico di Matteo Marani, con il libro “Dallo scudetto ad Auschwitz”, finalmente è riemersa la figura di questo uomo e allenatore capace e vincente, poi con le targhe commemorative esposte agli stadi Meazza e Dallara, con la curva di quest’ultimo impianto che ora è denominata “San Luca-Arpad Weisz”.

La sede del Club è a Lisbona; i Soci sono italiani, ma anche portoghesi, ungheresi, olandesi e dal 2016 esiste anche una importante “costola” nella città di Faenza, con numerosi Soci ed ora fra questi vi è anche il Presidente effettivo e buona parte del Consiglio Direttivo.

Ci piace infine ricordare il nostro Statuto che all’art. 1 recita: ” Il CLUB COSMOPOLITA “ARPAD WEISZ”, anche per onorare la storia personale di Arpad Weisz e della sua famiglia, dichiara di ripudiare espressamente l’antisemitismo, il razzismo e la xenofobia, nonché ogni altra forma di discriminazione in tutte le sue forme”.

Infatti il Club vuole contribuire a tenerne viva la memoria, con convegni, incontri, anche nelle scuole, di solito durante le giornate della memoria, raccontando a tutti e soprattutto ai ragazzi questa affascinante e tragica storia, promuovendo una cultura di ascolto, di apertura e ripudiando, pertanto, ogni forma di razzismo e antisemitismo nello sport e nella società

 E’ giusto infine ricordare le parole di Matteo Marani, che ci rimandano anche all’importanza di coltivare la memoria: “Fatto sta che di Weisz, a oltre sessant’anni dalla morte si era perduta ogni traccia. Uno che aveva vinto più di tutti nella sua epoca, un’epoca gloriosa del pallone. Aveva conquistato scudetti e coppe. Ben di più di tanti acclamati tecnici di oggi. Sarebbe immaginabile che qualcuno di loro scomparisse di colpo? A lui è successo”.