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CLUB CASTELLETTO ROSSOBLU

Presidente: CLAUDIO BARATTA

Tel: 340 8056121
Mail:  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

E’ uno degli ultimi club nati di tifosi organizzati del Bologna, al momento dell’inizio della scrittura di questa complessa storia, in quanto è regolarmente iscritto al Centro Coordinamento Bologna Club dalla fine di settembre del 2021, raccogliendo l’adesione di 102 soci, buona parte abitanti in uno degli ex comuni del comune allargato della Valsamoggia, Castello di Serravalle, ai confini con la provincia di Modena, ma comprendendo anche alcuni tifosi provenienti da altre zone.

In paese non c’è mai stato un club organizzato del Bologna, se si esclude il club che venne fondato a Tiola, una frazione limitrofa, a metà degli anni settanta, rimasto attivo solo due anni, coinvolgendo una cinquantina di tifosi abitanti in quella località, che ebbe come presidente Sergio Nicolini, lo zio di uno degli attuali magazzinieri del Bologna, Davide Nicolini, oggi iscritto al nuovo club.

Poco lontano invece è sempre esistito il club di Monteveglio, anche se per alcuni periodi è cessato, per poi riprendere vita con nuovi protagonisti, ed anche oggi è recentemente rinato come Bologna Club Valsamoggia – Sezione di Monteveglio, mentre a Savigno ha operato per alcuni anni un club che ha fatto base alla Trattoria Lina, gestita dal supertifoso Stefano Italia, prima dedicato a Paolo Cimpiel e Romano Fogli, poi ad una supertifosa del posto scomparsa ancora giovane.

Nonostante non ci sia mai stato un club ufficiale a Castelletto di Serravalle il territorio ha conosciuto un certo legame con i rossoblù, che furono ospitati in comune nell’ottantotto, in occasione della promozione in A della squadra di Maifredi, a ranghi completi, presidente Corioni compreso.

Poi negli anni seguenti diversi ex giocatori erano di casa in questa vallata, primo fra tutti Ezio Pascutti, spesso ospiti del ristorante gestito dal tifoso Mauro Bazzani, socio anche del nuovo club, insieme al figlio Andrea e alla moglie Giulia.

L’idea nasce da un recente abitante del paese, un uomo pieno di energia e di voglia di fare, Canio Cesta, che tutti chiamano “Paco”, arrivato a Castelletto di Serravalle da due anni, interessato a ripetare l’esperianza che aveva fatto a Bologna, all’interno del centro sociale del Baraccano, coinvolgendo un certo numero di simpatizzanti rossoblù per seguire le partite in video e per confrontarsi sull’andamento del Bologna, senza tuttavia avere mai pensato di ufficializzare l’aggregazione.

L’idea trova un certo consenso, soprattutto in chi è sempre stato un tifoso appassionato della squadra che rappresenta la sua provincia di nascita, tanto da pensare di fondare un club regolarmente iscritto al Centro Coordinamento Bologna Club.

Si pensa anche di scrivere una piccola pubblicazione, per raccontare la nascita della nuova creatura, nell’epoca della munifica proprietà Saputo, che verrà presentata ufficialmente il 28 di settembre del 2021 nel parco davanti alla sede ufficiale del club, collocata nel Bar Gelateria 500, dove è possibile seguire le partite del Bologna in una nuova saletta, dotata di uno schermo gigante, che offrirà una mega torta gelato ai presenti, con immancabile logo del nuovo club, sperando che possa essere ben augurante per il suo futuro.

La serata è molto partecipata, sul palco oltre al presidente del club, Claudio Baratta, siedono Franco Colomba, Fabio Poli, Carlo Trevisanello, Alberto Bortolotti e l’attore tifoso Orfeo Orlando e la brillante attrice Marina De Luca condice la serata con grande brillantezza.

Il presidente onorario non può che essere Giuseppe “Pino” Battestini, un ragazzo disabile dalla nascita, per il quale il Bologna è sempre stato molto di più di una passione sportiva, che per molti anni ha seguito il Bologna al Dall’Ara, andando spesso anche a vedere gli allenamenti a Casteldebole, del quale avrò l’onore di curare una struggente biografia, presentata alla fine del 2022 sia nella sala polivalente del paese, che nel prestigioso Auditorio Biagi della Sala Borsa di Bologna.

Per lo scrivente, presidente del club, l’analisi della genesi di un club di tifosi di una squadra di calcio e dei suoi primi mesi di vita risulta essere una cartina di tornasole importante, per comprendere le dinamiche tipiche di questi tipi di aggregazioni, nella condivisione di una passione, le opportunità contenute, ma anche analizzare le grandi difficoltà insite nella creazione di un club, ma soprattutto le difficoltà legate al suo mantenimento nel tempo, le stesse problematiche ritrovate ripercorrendo la storia della maggioranza dei club di tifosi rossoblù.

Inizialmente le aspettative sono alte, supportate da un comprensibile entusiasmo iniziale, in genere convogliato in un’inaugurazione importante, nella quale non mancano mai ospiti di prestigio, ma poi per un presidente di un club periferico non è semplice ideare iniziative coinvolgenti, soprattutto se ci si trova di fronte a un gruppo di simpatizzanti poco propensi a seguire la squadra in trasferta, nella maggioranza dei casi non abbonati e raramente presenti al Dall’Ara.

I mesi passano, sedimentando l’iniziale energia, alcuni si aspettavano un contributo da parte del Centro di Coordinamento Bologna Club che non può arrivare, che nessuno statuto prevede, nonostante la quota d’iscrizione devoluta per socio e una cifra fissa da versare tutti gli anni, altri dimostrano uno scarso interesse per un’iniziativi alla quale hanno aderito più per spirito di campanile che per un reale attaccamento alla squadra. I fondi mancano, per ideare iniziative diverse, magari rivolte ai più giovani, coinvolgenti, impattanti, come è successo al club in questione, che ha sperato di poter organizzare uno spettacolo teatrale, che ripercorresse la lunga storia del Bologna, partendo dalla nascita, nella piazza del paese, ma ha dovuto rinunciare, non trovando gli indispensabili finanziatori.

Si creano piccole diversità di vedute, qualche inevitabile contrasto di carattere umano, ma soprattutto, di fronte a campionati non entusiasmanti della squadra, diventa complesso giustificare il mantenimento di un’organizzazione che da molti viene percepita come inutile, anche se l’adesione comporta solo l’esborso di qualche euro all’anno.

I responsabili del nuovo club, nel primo anno, hanno deciso di chiedere solo dieci euro per l’adesione, volutamente il minimo per acquisire il maggior numero possibile di soci, arrivando ad un numero imprevisto di adesioni, superando le cento unità, tanto da collocarsi tra i club più numerosi oggi attivi nel Centro Bologna Club.

A poco meno di un anno dalla nascita viene organizzata la prima cena ufficiale del club, alla quale partecipano un’ottantina di persone, alla presenza di ospiti importanti, come l’ex Fabio Poli, uno degli idoli calcistici di Pino, Pepè Anaclerio, Carlo Trevisanello e i giornalisti Alberto Bortolotti, Enrico Ciaccio e Marco Tarozzi, che presenta la biografia di Renato Dall’Ara scritta pochi mesi prima per la casa editrice Minerva. A latere viene anche organizzata una mostra di cimeli dal collezionista Luciano Brigoli e dal miniaturista Fabio Galletti, che riscuote un buon interesse, così come era stato per quella organizzata la sera dell’inaugurazione del club. Non manca anche il presidente del Centro Coordinamento Bologna Club, Andrea Coppari, che porta due maglie con dedica, una di Medel e una di Dominguez.

La lotteria riscuote un grosso successo e anche la qualità del cibo, preparato da Andrea, un operatore di una nuova attività del posto diventato anche socio, viene apprezzata. L’incontro avviene all’aperto, in una galleria commerciale completamente imbandierata di colori rossoblù.

L’occasione è propizia anche per inaugurare la nuova sede operativa del club, in un ambiente concesso temporaneamente ad uso gratuito dal comune, all’interno dell’ex palazzo del comune di Castello di Serravalle, che viene riempito di sciarpe, bandiere, maglie, fotografie e articoli di giornali riguardanti la storia e l’attualità del Bologna, ma anche di molti libri dedicati alla storia del Bologna, consultabili da chiunque voglia conoscere il glorioso passato dei rossoblù.

Per il rinnovo del secondo anno, dopo avere deciso in un incontro dei soci di rimanere iscritti al Centro Bologna Club, si pensa di portare la quota d’iscrizione a 15 euro, uniformandosi alla maggioranza dei club. Qualche adesione occasionale viene meno, un 30% circa, ma si intercettano diversi tifosi che nel primo anno erano sfuggiti, fino a portare le adesioni molto vicine a quelle del primo anno.

Si definiscono meglio anche le cariche ufficiali del club: Baratta Claudio rimane presidente per decisione della maggioranza dei soci presenti alla riunione, Paolo Rossi, il titolare del Bar Gelateria 500 è vicepresidente, a Paco viene assegnato l’incarico di organizzare gli eventi, mentre Paola Motavoci diventa tesoriera e il nipote Mirco il segreatario.

Dall’inzio del 2023, con la ripresa del campionato dopo la lunga sosta per i mondiali del Qatar, un due aste con scritto il nome del club e il cap che lo contraddistingue, rappresenta il nuovo club in tutti gli stadi italiani dove il Bologna gioca, iniziando dalla partita di Udine, proseguendo a Firenze e continuando a Genova, portando anche una certa fortuna, visto che le prime tre trasferte vedono il Bologna vincente con lo stesso risultato di 2 a 1, in un campionato che potrebbe finalmente portare quelle soddisfazioni da tempo attese.