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CLUB BRUXELLES ROSSOBLU

Presidente: FABIO GALETTI       
Tel:
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Fabio Galetti, il presidente, ci invia la breve storia del club nato nella capitale europea.

“Il club Bruxelles rossoblu è stato fondato nel 2010 da tre bolognesi espatriati a Bruxelles per motivi di lavoro: Piero Venturi, Fabio Galetti e Massimo Busuoli.

Dal 2014 il Presidente del club è Fabio Galetti che assieme ad una trentina di tifosi accaniti promuove la fede rossoblù in una capitale europea dove sono presenti club di tutte le maggiori squadre italiane. 

A seguito delle diverse ondate migratorie dal dopoguerra in poi la presenza italiana in Belgio si è fatta sempre più forte (ad oggi circa 300.000 persone di cui almeno 30.000 a Bruxelles) e le occasioni di incontro con altre tifoserie italiane sia per tornei che eventi sociali sono innumerevoli.

Bisogna dire però che trovandoci tutti all’estero si vivono meno gli attriti tra tifoserie e non è raro che si organizzino partitelle di calcio e visioni congiunte dei match di serie A con amici di altri club.

In occasione dell’ultima presidenza italiana dell’Unione europea e stato anche lanciato un vero e proprio torneo di calcio tra i vari club italiani di Bruxelles all’insegna dei valori di solidarietà e inclusione tanto cari al progetto europeo. 

Il nostro club annovera sia soci di lunga data a Bruxelles che tifosi giunti in città per periodi più corti ma in cerca comunque di un punto di riferimento rossoblù.

Abbiamo infatti studenti, stagisti e lavoratori attivi in vari settori, incluso le istituzioni europee. Senza contare la presenza di un paio di super tifosi non italiani, ma affascinati dalla storia e dal carisma dei nostri colori.

Oltre ai classici pub sportivi, i punti di ritrovo più frequenti del club sono l’osteria Bolognese e la Piola libri, due locali molto noti nel panorama bruxellese e gestiti da due nostri associati. 

Quando poi c’è da festeggiare qualche risultato importante l’appuntamento d’obbligo è davanti al famoso Nettuno di Laeken, una copia praticamente perfetta della nostra fontana del Nettuno che Re Leopoldo II del Belgio fece costruire nel suo parco reale agli inizi del 900. E il fatto che il famoso Gianbologna fosse originario proprio delle fiandre francesi non fa che rafforzare la nostra convinzione che vi sia un legame particolare tra queste zone e la cara vecchia Bologna. 

Essendo in una posizione privilegiata al centro dell’Europa la nostra massima aspirazione sarebbe quella di vedere un Bologna nuovamente competitivo in un torneo continentale così da poterlo seguire in trasferte europee come ai tempi di Beppe e compagni nella coppa Uefa del ‘99.

Ci vuole tanta pazienza ma la fede non muore mai e siamo convinti che prima o poi questo momento arriverà.

Un saluto a tutti da Bruxelles e forza Bologna sempre!”